Ap&Ap: Appigli e Appartenenze è un progetto triennale di sviluppo delle abilità sociali e di prevenzione delle dipendenze promosso dall’AULSS 8 Berica, che ha come finalità generale l’incremento dei fattori di protezione della salute nei preadolescenti.
Per raggiungere questo scopo sono attivati dei corsi di formazione rivolti agli insegnanti ai quali, attraverso metodologie di tipo attivo, si propongono “unità operative” e strumenti operativi relativamente all’apprendimento di specifiche abilità sociali (Social Skills). Le “unità operative” acquisite nel corso della formazione verranno poi da loro proposte agli studenti, all’interno di specifici percorsi nel contesto scolastico.
Gli insegnanti vengono accompagnati nella realizzazione delle fasi progettuali attraverso una continua supervisione da parte dell’équipe di formatori del progetto.
Sono previste inoltre alcune esercitazioni, da realizzare a casa, che coinvolgono genitori e studenti, con l’obiettivo di sperimentare occasioni di ascolto attivo, di discussione e di confronto.
Il progetto, attivo dal 2006, si è dimostrato negli anni una valida risorsa per gli insegnanti nel realizzare il proprio mandato educativo in modo efficace.
La proposta di uno spazio relazionale diverso favorisce la possibilità di esplicitare e affrontare difficoltà presenti, anche in modo latente, all’interno del gruppo classe.
I percorsi formativi, inoltre, rappresentano per gli insegnanti un’opportunità per favorire e sperimentare nuove connessioni tra le diverse discipline curricolari.
Questa prospettiva va vista come un modo innovativo di fare didattica nella contemporaneità: una didattica che favorisce l’apprendimento dei contenuti proposti, all’interno di situazioni esperienziali in cui gli studenti partecipano in modo attivo, con la possibilità anche di sperimentare trasversalità e interconnessioni tra le diverse discipline.
2. ANALISI DEL CONTESTO
La progettazione e la promozione di un percorso di prevenzione rivolto alle scuole secondarie di 1° grado è stata motivata nel 2006 da una serie di indicazioni che hanno trovato conferma e sviluppo nel corso degli anni successivi del progetto:
Analizzando i dati epidemiologici a disposizione, si osserva un progressivo abbassamento di età nell’uso di sostanze di abuso.
Come ben evidenziato nell’analisi della ricerca HBSC 2014 riportata nel Protocollo d’intesa Scuola Regione 2017-2018, in riferimento ai comportamenti a rischio in Veneto emerge quanto segue:
Evidenze scientifiche affermano che per costruire progetti di prevenzione bisogna tener conto dei fattori di rischio e di protezione (NIDA, National Institute for Drugs Abuse, U.S.A., EMCDDA, European Medical Centre for Drugs and Drugs Abuse, U.E.).
Tra i fattori di rischio alle dipendenze si evidenzia la scarsità delle abilità sociali. Progetti strutturati secondo il modello delle Life and Social Skills sono sostenuti dall’OMS, che dichiara un esito positivo superiore al 30% rispetto a progetti strutturati secondo altri modelli di intervento.
Per una lettura del contesto locale, si sottolinea come l’attuale ULSS 8 Berica comprenda 60 Comuni, per una popolazione totale di 499.422 abitanti. I ragazzi della fascia 11-13 anni (fascia studenti scuola secondaria di primo grado) risultano al 2017 quasi 26.000 nella Provincia di Vicenza (ULSS 7 + ULSS 8) (dati ISTAT).
Il Ser.D Vicenza risponde ai bisogni di salute della popolazione di 19 Comuni, per un totale di circa 7700 studenti di scuola secondaria di primo grado (anno scolastico 2016-2017).
Negli ultimi anni si osserva un aumento del numero di richieste di consulenze al Ser.D. da parte di genitori di preadolescenti, di altri professionisti e della scuola stessa.
Al Ser.D. Vicenza sono seguiti ogni anno quasi 50 ragazzi con meno di 19 anni; inoltre vengono effettuate consulenze educative e realizzati percorsi di sostegno a circa 100 nuclei familiari. Nel periodo 2011-2016 180 persone hanno partecipato ai gruppi, attivati al Servizio, rivolti a genitori di giovani consumatori di sostanze psicoattive.
Dopo un primo anno di sperimentazione richiesto dalla Conferenza dei Sindaci, durante il quale il progetto è stato realizzato con esiti positivi in tre Istituti Comprensivi (individuati sulla base di criteri predefiniti in collaborazione con l’UST di Vicenza), dall’anno scolastico 2007/2008 il percorso è stato riproposto a tutti gli Istituti che fanno riferimento all’ambito territoriale di competenza del Ser.D. dell’Azienda ULSS n° 8 Berica (ex ULSS 6 Vicenza).
Il progetto è attivo quindi nel territorio locale da oltre 10 anni, attento a rispondere alle sempre rinnovate esigenze e bisogni espressi dai soggetti del territorio. La costante ricerca e valutazione ha permesso di implementare l’esperienza anche alla luce di importanti cambiamenti organizzativi avvenuti nella realtà scolastica e dei servizi socio-sanitari.
Di seguito si evidenziano i dati sulla partecipazione complessiva da parte dei diversi soggetti coinvolti.
Adesioni (storico) |
|||||
|
Istituti Comprensivi |
Insegnanti |
Classi |
Studenti |
Genitori (*) |
2006/2007 |
3 |
18 |
11 |
200 |
135 |
2007/2008 |
8 |
30 |
22 |
430 |
450 |
2008/2009 |
8 |
61 |
39 |
880 |
711 |
2009/2010 |
7 |
58 |
41 |
916 |
710 |
2010/2011 |
11 |
63 |
52 |
1160 |
874 |
2011/2012 |
12 |
64 |
42 |
962 |
766 |
2012/2013 |
9 |
60 |
41 |
949 |
328 |
2013/2014 |
7 |
51 |
42 |
927 |
377 |
2014/2015 |
7 |
50 |
41 |
900 |
349 |
2015/2016 |
7 |
53 |
46 |
917 |
521 |
2016/2017 |
8 |
48 |
45 |
984 |
356 |
2017/2018 |
7 |
41 |
39 |
841 |
251 |
(*) = Il numero di genitori è riferito al numero di nuclei familiari (il numero di singoli genitori è maggiore); inoltre evidenzia i dati relativi a coloro che hanno effettivamente svolto a casa le esercitazioni genitori-figli proposte dagli insegnanti. Queste esercitazioni vengono svolte solo in seconda e in terza.
I numeri dei soggetti coinvolti confermano una sostanziale stabilità e fidelizzazione al progetto delle scuole e degli insegnanti, cosicché un numero importante di ragazzi può accedere a un’esperienza significativa in un’età di grandi cambiamenti personali.
Considerando le criticità organizzative nel sostenere un’offerta formativa di qualità, si riconosce agli insegnanti delle scuole aderenti una grande competenza e disponibilità, dettata certamente dalla consapevolezza del valore del loro compito educativo, oltre che un impegno personale e responsabilità professionale nell’implementare azioni progettuali importanti per i ragazzi.
Nel 2010 e 2011 il progetto Ap&Ap è stato inserito come azione principale di Drive, un percorso progettuale che ha coinvolto la rete dei diversi servizi specialistici SER.D. delle (allora) quattro ULSS appartenenti alla provincia di Vicenza (Ulss 3 Bassano del Grappa, Ulss 4 Thiene, Ulss 5 Valdagno, Ulss 6 Vicenza – capofila del progetto) e l’Ufficio Educazione alla Salute dell’ Ulss 3 di Bassano del Grappa.
La collaborazione tra differenti Servizi della Provincia è risultata un’occasione inedita per iniziare una collaborazione, confrontarsi rispetto ai temi della prevenzione e discutere/co-costruire buone prassi e consolidarle. In un’ottica di razionalizzazione delle risorse ed esportabilità degli interventi questa esperienza ha rappresentato una modalità di operare/collaborare tra operatori di servizi pubblici e del privato efficace per la diffusione di buone prassi ed azioni già sperimentate.
A partire dal 2012, al di là della progettualità specifica il Ser.D. Vicenza ha promosso a livello cittadino un laboratorio di ricerca e riflessione:
Il percorso di ricerca-azione, supervisionato dal dott. Francesco D’Angella (Studio APS, Milano), ha creato le condizioni per individuare e condividere alcune linee guida per definire una progettualità sempre più integrata all’interno di un programma.
3. RIFERIMENTI NORMATIVI/ISTITUZIONALI
Il progetto Ap&Ap fa riferimento a diverse indicazioni normative e accordi sia nazionali (indicazioni Ministeriali) che locali/territoriali (piani, protocolli d’intesa, accordi).
Ap&Ap rientra nell’Offerta Formativa promossa dallo SPES (Servizio di Promozione ed Educazione alla Salute) ULSS 8 BERICA (ex ULSS 6), così come previsto dal Protocollo di Intesa n.8188 del 13 giugno 2014, attivo tra le Aziende ULLSS della Provincia di Vicenza e l’Ufficio Scolastico Territoriale di Vicenza per l’Educazione e la Promozione della Salute nella Scuola.
Il progetto sostiene in modo specifico lo sviluppo delle abilità sociali e di vita (life skills); in questo senso risponde pienamente all’art. 3 di detto protocollo, che afferma come venga data “particolare rilevanza agli interventi formativi di elevata qualità metodologica rivolti ai docenti in termini di continuità e coerenza con le priorità sopra individuate. Sarà promossa l’attivazione di percorsi di sviluppo delle life skills come fattori di protezione dei comportamenti a rischio e trasversali a tutte le tematiche citate”.
Alla luce dell’esperienza del Laboratorio cittadino “prevenzione e scuola” citato sopra, alcuni Servizi Aziendali, ossia SPES (Servizio per la Promozione ed Educazione alla Salute), Ser.D. e I.A.F. (Infanzia, Adolescenza Famiglia) sono impegnati attivamente nella promozione della costituzione di un gruppo di lavoro interservizi aziendale per la realizzazione di una strategia condivisa di interventi di prevenzione nel territorio e nelle scuole, onde evitare la frammentazione e la dispersione di risorse.
Il progetto Ap&Ap è riconosciuto come azione strategica a livello preventivo all’interno del Piano di Zona 2011-2015 e successive integrazioni, approvato dalla Conferenza dei Sindaci e dall’AULSS 8 Berica.
Il progetto, inoltre, è coerente con le Indicazioni nazionali per il curriculo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione (MIUR, 2012), in quanto supporto utile e qualificato per tradurre il senso dell’esperienza educativa e realizzare le attività formative delineate in esse.
Ap&Ap è riconosciuto dagli insegnanti che partecipano al progetto come una proposta concreta e verificabile, finalizzata all’acquisizione delle competenze trasversali previste dalle indicazioni del MIUR: obiettivo della scuola è quello di offrire all’alunno un percorso formativo organico e completo, che promuova uno sviluppo articolato e multidimensionale del ragazzo che, pur nei cambiamenti evolutivi e nelle diverse istituzioni scolastiche, costruisce la sua identità.
Il progetto Ap&Ap è in linea con quanto elaborato dalla Regione Veneto e dall’Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto all’interno del Protocollo d’intesa Scuola Regione 2017-2018, in cui, attraverso il Programma delle attività congiunte, viene fornita una cornice metodologica di riferimento per la promozione del benessere a scuola.
4. MODELLI TEORICI DI RIFERIMENTO
Ap&Ap nasce come progetto di prevenzione, che come modello teorico fa riferimento in primis alle indicazioni europee sulla prevenzione, che vengono illustrate di seguito; si evidenziano, inoltre, altri concetti-chiave, quali i fattori di rischio e i fattori di protezione, le abilità sociali, l’autoefficacia e la resilienza. L’ottica progettuale si inserisce nello sfondo teorico di comunità educante, seguendo le indicazioni specifiche degli interventi di comunità (Santinello M., Ciero A., 2013).
Indicazioni europee sulla prevenzione
L’orientamento progettuale di Ap&Ap trova una sua cornice nelle indicazioni di “buone prassi” evidenziate da EDDRA (Exchange on Drug Demand Reduction Action), l’archivio europeo dei programmi di prevenzione dell’EMCDDA (European Monitoring Centre for Drugs and Drug Addiction) di Lisbona.
I progetti di prevenzione considerati efficaci dal EMCDDA (G. Burkhart, responsabile dell’Ufficio Prevenzione dell’EMCDDA, 2005) devono porre almeno uno dei seguenti obiettivi specifici delle loro azioni:
Tenendo conto delle indicazioni più recenti, ben evidenziate all’interno del Protocollo d’Intesa Scuola Regione Veneto, la promozione della salute, all’interno della scuola, deve tenere in considerazione i seguenti punti nodali, ripresi dalla rete Schools for Health in Europe (SHE):
Fattori di rischio e fattori di protezione
Nell’ambito dei programmi di prevenzione il NIDA (National Institute of Drug Abuse – USA) evidenzia alcuni fattori nell’area delle dipendenze patologiche che è importante considerare nella strutturazione di progetti di prevenzione.
Questi si suddividono in fattori di rischio e di protezione: i primi considerano le condizioni nelle quali è più probabile che si sviluppi un certo comportamento disadattivo ed agiscono a tutti i livelli della società: individuo, famiglia, scuola, gruppo dei pari, società (Chavis, De Pietro e Martini, 1994); i secondi invece sono rappresentati da quelle caratteristiche che consentono di fronteggiare adeguatamente le situazioni di difficoltà.
Nello specifico questi sono:
fattori di rischio: ambiente familiare caotico, genitorialità inefficace, mancanza del “legame di attaccamento” tra genitore e figlio (vedi J. Bowlby e altri), antisocialità scolastica, fallimento nelle prove scolastiche, affiliazione a gruppi devianti, scarse abilità sociali, percezione che in ambito familiare, scolastico, dei pari o della comunità vi sia approvazione nei confronti del consumo di droghe;
fattori protettivi: legami familiari forti e positivi, monitoraggio da parte dei genitori dei comportamenti dei figli e delle attività che conducono con i pari, chiare regole di condotta all’interno della famiglia, successi in ambito scolastico, senso di appartenenza, adesione alle norme sociali e forte legame con le istituzioni, coinvolgimento dei genitori nella vita dei figli con possibilità di ascolto e di elaborazione delle difficoltà, acquisizione di responsabilità (anche piccole).
Abilità sociali (Life e Social Skills)
Le evidenze scientifiche nel campo della prevenzione delle dipendenze propongono linee guida utili per garantire la strutturazione di interventi efficaci.
In ambito scolastico i programmi che mirano a fornire unicamente informazioni sulle conseguenze negative dell’uso di droghe sono reputati una strategia poco efficace. Infatti, dare unicamente informazioni incrementa la conoscenza degli effetti negativi, ma non apporta significativi cambiamenti negli atteggiamenti e nei comportamenti legati al consumo delle sostanze.
Gli interventi volti a modificare le errate opinioni relativamente all’uso di droghe risultano più efficaci se associati ad approcci educativi, quali ad esempio l’incremento delle abilità sociali (Shope, Kloska, Dielman, Maharg, 1994).
Il modello delle Social Skills è tra i più utilizzati e il suo fondamento è rappresentato dalla teoria dell’apprendimento sociale sviluppata da Bandura (1977-2000) secondo la quale l’apprendimento è attivo e avviene attraverso la trasformazione e la strutturazione dell’esperienza.
Le indicazioni dell’OMS riguardanti gli interventi basati sullo sviluppo delle Social Skills hanno come obiettivo il miglioramento del benessere e della salute psico-sociale dei bambini e degli adolescenti attraverso l’apprendimento di abilità utili per la gestione dell’emotività delle relazioni sociali. Le Social Skills fanno parte della più ampia categoria delle Life Skills (spesso sono usate come sinonimi) ossia di tutte quelle abilità e competenze che è necessario apprendere per mettersi in relazione con gli altri e per affrontare i problemi, le pressioni e gli stress della vita quotidiana. La mancanza di tali skills socio-emotive può causare, in particolare nei giovani, l’instaurarsi di comportamenti negativi e a rischio in risposta agli stress.
Per insegnare ai giovani le Life Skills è necessario introdurre specifici programmi nelle scuole o in altri luoghi deputati all’apprendimento (Bollettino OMS “Skills for Life” n. 1, 1992).
Le skills fondamentali sono le seguenti:
I programmi devono coinvolgere non solo gli studenti ma anche i genitori nonché il personale docente e non (Paglia, Room, 1998).
A tale riguardo diventa fondamentale investire su azioni preventive che vedano gli insegnanti come principali attori e protagonisti.
Tale scelta risponde ai principi del lavoro sociale secondo cui bisogna andare verso una comunità competente ed una autonomia dei soggetti perseguita attraverso l’incremento di competenze, conoscenze e abilità.
Inoltre si vuole sostenere all’interno della scuola la riflessione sul ruolo educativo e formativo dei docenti nella costruzione di relazioni significative con i ragazzi.
È quindi fondamentale rifiutare una delega educativa affidata ad esperti esterni, restituendo alla scuola il ruolo e i compiti pedagogici che le appartengono nell’ottica dell’integrazione e della collaborazione, attuando gli interventi preventivi coinvolgendo in tutte le fasi progettuali insegnanti formati e supervisionati da professionisti della prevenzione.
Per il consolidamento e la stabilizzazione delle abilità acquisite è importante prevedere sessioni di rinforzo a breve e lungo termine (Botvin et al., 1994, 1995).
Le teorie dell’autoefficacia
Il concetto di autoefficacia si riferisce alle valutazioni che le persone danno delle proprie capacità di mettere in atto determinate piani di azione e di raggiungere determinati livelli di prestazione (Caprara, 2001). E’ quindi il grado in cui una persona ritiene di essere all’altezza di determinate situazioni e di essere capace di far fronte a varie difficoltà (Bandura, 2000).
Le convinzioni di autoefficacia hanno vari effetti: influenzano la scelta delle azioni da intraprendere, la quantità di impegno da investire in determinate imprese, la durata della perseveranza di fronte ad ostacoli e insuccessi e la resilienza di fronte alle avversità. Inoltre influenzano la comprensione riguardo al proprio modo di pensare (se rappresenta quindi un ostacolo o un’opportunità), la quantità di stress sperimentata quando le circostanze ambientali sono difficili, nonché il livello di risultati personali.
Lo sviluppo del senso di efficacia infine rende all’individuo il senso di poter influenzare il suo ambiente di vita.
Il modo per incrementare il senso di autoefficacia consiste nel fornire occasioni di esperienza diretta di successo, una capacità critica di armonizzare le proprie aspirazioni con le abilità possedute e le opportunità offerte dai vari contesti, infine una maggiore padronanza rispetto alle proprie realizzazioni e alle proprie mete.
Le teorie della resilienza
La resilienza viene definita come l’abilità di riprendersi rapidamente dalle esperienze negative. Viene anche definita come la capacità di un soggetto di superare, recuperare o creare adattamenti di fronte agli ostacoli della vita quotidiana (Goleman, 2000).
La resilienza può contribuire alla ricerca più affinata delle dimensioni personali che regolano le capacità di adattamento e di fronteggiamento delle difficoltà della vita con la consapevolezza delle fatiche che questo comporta.
La resilienza incoraggia anche il mondo degli adulti a mobilitare le risorse dei bambini, dei giovani e delle loro famiglie, imparando a dialogare, a non negare e a confrontarsi con il dolore, il limite e la fragilità personale.
Rafforzare la resilienza di un individuo richiede tempi lunghi e aiuti esterni. Occorre innanzitutto la presenza di un contesto capace di farsi carico della condizione di vulnerabilità e in grado di potenziare i fattori di protezione. In particolare è utile:
5. TARGET
Il progetto è rivolto agli insegnanti delle classi 1^, 2^ e 3^ della scuola secondaria di primo grado (destinatari intermedi), agli studenti e ai loro genitori (destinatari finali).
6. OBIETTIVI GENERALI E SPECIFICI
Obiettivi generali del progetto
Obiettivi specifici
Gli obiettivi specifici vengono evidenziati di seguito all’interno della descrizione puntuale dei percorsi proposti ai diversi destinatari (studenti, insegnanti, genitori).
7. DESCRIZIONE DEI PERCORSI: PERCORSI FORMATIVI CON GLI INSEGNANTI, INTERVENTO A SCUOLA CON GLI STUDENTI, PERCORSO CON I GENITORI
7.1 Il percorso formativo con gli insegnanti
Gli obiettivi per i percorsi di formazione sono:
I percorsi di formazione rivolti agli insegnanti si articolano durante tutto l’anno scolastico, in modo da garantire un apprendimento “in itinere” ed esperienziale, oltre che una supervisione costante del percorso.
In allegato al progetto si trova uno schema che riassume la struttura dei percorsi i quali, a seconda dell’annualità cui si riferiscono e all’esperienza degli insegnanti, prevedono:
Per completare l’intero ciclo triennale ogni insegnante si impegna per circa 25 ore pomeridiane di formazione. A questo va riconosciuto un ulteriore impegno relativo all’applicazione in classe delle attività, pari ad almeno altrettante ore di lavoro diretto con i ragazzi, oltre ad attività di backoffice.
7.2 Intervento a scuola con gli studenti
L’obiettivo generale consiste nel favorire lo sviluppo di specifiche abilità sociali come fattore di protezione della salute.
In particolare, si è scelto di trattare le seguenti abilità nell’arco del triennio scolastico:
1^ anno
|
· consapevolezza di sé · costruire relazioni interpersonali positive |
2^ anno
|
· prendere decisioni · senso critico · gestione delle emozioni · gestione dello stress · gestione del conflitto |
3^ anno
|
· gestione delle emozioni · consapevolezza di sé · costruire relazioni interpersonali positive · imparare a dire di no |
Per ognuna delle abilità sociali individuate, gli obiettivi specifici sono:
Consapevolezza di sé
Costruire relazioni interpersonali positive
Prendere decisioni
Senso critico
Gestione delle emozioni
Gestione dello stress
Gestione del conflitto
Imparare a dire di no
La distribuzione delle unità operative tiene conto dell’importanza di accompagnare i ragazzi lungo tutto il periodo di crescita (non interventi spot quindi), all’interno del gruppo di coetanei (classe scolastica), supportati dalle figure educative di riferimento (insegnanti e genitori).
7.3 Il percorso con i genitori
Nell’ottica di valorizzare le figure adulte significative per i ragazzi, i genitori assumono un ruolo centrale all’interno del progetto. Accanto quindi alla formazione rivolta agli insegnanti e al lavoro che questi realizzano in classe durante l’anno con i ragazzi, il progetto Ap&Ap prevede il coinvolgimento dei genitori attraverso la proposta di due esercitazioni da realizzare a casa con i propri figli, a partire dalle classe 2^.
Il percorso con i genitori ha i seguenti obiettivi specifici:
Il percorso con i genitori, sia per le classi seconde che per le classi terze, prevede:
La proposta ai genitori si amplia con l’offerta di percorsi formativi in orario serale per accrescere la conoscenza e l’utilizzo delle abilità sociali anche in famiglia, a vantaggio della competenza genitoriale. Tale proposta viene rivolta ai Comitati Genitori degli Istituti Comprensivi. Questa azione prevede una compartecipazione economica, in quanto i formatori sono collaboratori esterni all’AULSS 8 Berica.
8. IL GRUPPO DI LAVORO
Il gruppo di lavoro del progetto Ap&Ap è composto da operatori del Ser.D Vicenza – ULSS 8 Berica e del privato sociale; in particolare:
Il coordinamento del progetto afferisce al Ser.D., mentre tutte le fasi di progettazione, di formazione degli insegnanti, di monitoraggio e valutazione sono co-gestite dall’equipe.
La sinergia pubblico-privato permette un’ampia flessibilità, la possibilità di attivare azioni specifiche su richiesta dei destinatari, una visione integrata dei bisogni da prospettive diverse.
Il gruppo ha adottato un modello che prevede un livello di condivisione alto e una diffusa corresponsabilità, in base al quale ogni operatore è partecipe dei differenti livelli operativi.
In questa sede vengono evidenziati i compiti individuati come particolarmente utili al fine di una gestione adeguata del progetto:
Nell’ottica di una progettazione partecipata, anche dirigenti scolastici e insegnanti vengono periodicamente coinvolti, attraverso incontri ad hoc, per definire le azioni progettuali e concordare la strutturazione del percorso tenendo conto delle particolari esigenze delle scuole, in termini di sostenibilità e di programmazione scolastica.
Inoltre, all’interno di ogni scuola viene individuato un insegnante referente per il progetto Ap&Ap, con le seguenti funzioni:
Si evidenzia che gli stessi incontri di formazione proposti agli insegnanti diventano spazi di ricerca collettiva e in parte di co-progettazione di nuove azioni dentro i percorsi di Ap&Ap.
I docenti contribuiscono alla discussione evidenziando le criticità emergenti nelle classi, al fine di individuare modalità efficaci per gestire le situazioni critiche, trasformando le stesse in opportunità di crescita e di apprendimento per tutti ragazzi.
9. METODOLOGIA
Rispetto ai percorsi formativi con gli insegnanti, la metodologia utilizzata è di tipo interattivo e prevede l’utilizzo di stimoli teorici, di supporti audiovisivi secondo il modello della Media Education[1], la presentazione e la sperimentazione di specifiche unità operative, anche attraverso una fase di discussione dell’esperienza diretta in classe circa il ruolo di facilitatore.
Vengono proposte anche tecniche e forme comunicative di tipo simbolico (es. fotolinguaggio): è ormai consolidata una proposta di lavoro che parte dall’individuazione della “foto di classe”, un’immagine simbolica che permette di focalizzare le caratteristiche e i punti di forza del gruppo classe, oltre che di evidenziare specifiche abilità sociali da potenziare ed incrementare in maniera sempre più modulata alle esigenze della classe. Questo strumento favorisce, inoltre, il superamento dei vincoli istituzionali posti dall’organizzazione scolastica. La condivisione della fotografia all’interno del consiglio di classe delinea una direzione possibile, non solo simbolica, per immaginare le azioni educative all’interno di azioni collettive, presupposto fondamentale per fare educazione.
Viene realizzato un accompagnamento formativo step-by-step durante l’anno scolastico: in questo modo i contenuti vengono presentati gradualmente, è possibile mantenere vivo un monitoraggio sulla realizzazione delle attività classe per classe, potendo analizzare e superare eventuali aspetti di criticità.
E’ concordata con gli insegnanti anche la possibilità di personalizzare i percorsi, ossia di sviluppare unità operative specifiche per criticità presenti in singole classi, oppure di usufruire di consulenze ad hoc per problemi presenti all’interno della classe, in sinergia con altri soggetti della rete (insegnanti del consiglio di classe, psicologo scolastico, servizi del territorio).
Verifiche intermedie e una valutazione complessiva finale vengono gestite secondo quanto descritto nel disegno valutativo allegato al progetto.
Per offrire stimoli innovativi e qualità rinnovata nel tempo, gli strumenti e le proposte sono rivisitati e aggiornati ogni anno.
Viene promossa, inoltre, l’interconnessione tra discipline curriculari diverse: le esercitazioni sulle abilità sociali (emozioni, senso critico, etc.) possono trovare un seguito e un approfondimento nello spazio di alcune discipline, favorendo un modo diverso di fare didattica e l’integrazione tra prevenzione e quotidianità scolastica. In questo senso i formatori offrono degli spunti metodologici, che spesso nascono proprio dalla sperimentazione da parte di alcuni insegnanti e dal costante feed-back e confronto con il gruppo di lavoro.
La metodologia di lavoro che caratterizza il progetto Ap&Ap prevede una partecipazione attiva nelle diverse fasi degli insegnanti, in un’ottica non solo di collaborazione, ma di reale co-responsabilità educativa.
Ciò richiede la disponibilità e l’impegno degli insegnanti a partecipare a incontri progettuali/organizzativi, ai percorsi formativi predisposti dall’équipe di formatori del Ser.D., oltre che alla realizzazione degli interventi previsti in classe. Per la gestione del gruppo classe è consigliata (ove possibile) la compresenza di due docenti per la realizzazione del progetto.
La dimensione gruppale garantisce l’opportunità di un confronto costante e un sostegno reciproco, per gli insegnanti di ogni singola scuola, nella quotidianità scolastica.
Tutti i materiali di approfondimento, le schede operative, gli strumenti usati dagli insegnanti sono raccolti all’interno di un “manuale” fornito loro in forma cartacea e digitalizzata.
Tutte le attività degli insegnanti sono declinate in una griglia del percorso per ciascuna classe (1^, 2^, 3^) che riporta contenuti e tempi.
Rispetto ai percorsi con gli studenti, il coinvolgimento interattivo dei ragazzi è costante in tutte le fasi del percorso: l’insegnante lo promuove in modo graduale, fino a rendere gli studenti veri protagonisti del percorso, attraverso la ricerca, la proposta e la realizzazione di prodotti espressivi-comunicativi della propria identità.
I ragazzi sono stimolati a sperimentare e sviluppare con gradualità le abilità sociali, partendo da quelle di tipo cognitivo e arrivando ad approcciarsi con abilità via via più complesse, anche a livello emotivo e relazionale.
Le proposte esplorano diversi linguaggi e forme espressive: dalla forma scritta alla drammatizzazione, dal disegno all’utilizzo di formati audiovisivi secondo il modello della Media Education.
Una particolare attenzione viene posta nel motivare i docenti a promuovere il protagonismo dei ragazzi e l’assunzione di responsabilità attraverso lavori individuali e di gruppo, anche in autonomia in orario pomeridiano.
La scelta metodologica, coerentemente con i riferimenti teorici, si sviluppa attraverso la proposta di tecniche favorenti lo sviluppo dell’autoefficacia:
Visto il successo con gli insegnanti dello strumento “foto della classe” e le potenzialità che offre, su indicazione degli stessi docenti, questa tecnica viene utilizzata anche con gli studenti per far emergere le diverse rappresentazioni della classe e coglierne lo “stato di salute”.
Rispetto ai percorsi con i genitori, negli anni si è verificato come la proposta di esercitazioni a casa sia una strategia efficace per coinvolgere un elevato numero di famiglie, a differenza di riunioni a cui notoriamente partecipano pochi genitori.
I ragazzi, sostenuti dal rinforzo comunicativo degli insegnanti, sono sollecitati in modo proattivo a relazionarsi con i genitori, proponendo le esercitazioni a casa.
Anche a questo livello vengono introdotti stimoli multimediali e simbolici, anche se la tecnica principale che viene promossa è l’ascolto attivo.
Quando si realizzano i percorsi serali per genitori, la scelta metodologica riprende quanto già evidenziato per i percorsi con gli insegnanti, naturalmente con specifici adattamenti al target differente.
Da alcuni anni è stato attivato il sito internet www.apandap.org: il sito web rappresenta uno spazio virtuale attraverso cui presentare e rendere fruibile la conoscenza di Ap&Ap, oltre che un’opportunità per migliorare l’applicazione del progetto in diversi aspetti (interazione con insegnanti, genitori e ragazzi).
10. TEMPI
Il progetto triennale si attiva nella seconda parte dell’anno scolastico delle classi prime, si sviluppa appieno nelle classi seconde per essere poi approfondito nella prima parte dell’anno delle classi terze.
I contatti preliminari con le scuole e con il Dirigente si possono attivare già dall’anno precedente all’avvio del progetto, mentre gli incontri finali con insegnanti e genitori e di ri-progettazione si possono effettuare anche a fine anno scolastico.
Il progetto si articola nelle seguenti fasi:
Fase 1 – Raccolta delle adesioni dalle scuole (settembre-ottobre)
Fase 2 – Contatto con le scuole e organizzazione del percorso formativo
(settembre-ottobre)
Fase 3 – Formazione insegnanti (ottobre-maggio)
Fase 4 – Applicazione in classe (novembre-maggio)
Fase 5 – Percorso genitori/figli per le classi 2^ e 3^ (dicembre-aprile)
Fase 6 – Valutazione percorso (maggio-giugno)
11. VALUTAZIONE
Per valutare il raggiungimento degli obiettivi previsti dal progetto, si utilizza un disegno valutativo, che comprende il monitoraggio, la valutazione di processo e di risultato di tutte le attività e gli interventi realizzati con le scuole (destinatari intermedi e finali).
Gli indicatori della scheda di progetto sono stati elaborati all’interno dell’equipe progettuale con la supervisione della dott.ssa Rosa Nardelli dell’Università di Padova.
Per misurare il raggiungimento degli obiettivi è prevista la predisposizione di strumenti di valutazione del percorso effettuato e degli apprendimenti favoriti durante la realizzazione progetto (questionari a insegnanti, studenti e genitori, griglie, foto di classe, raccolta di verbalizzazioni, ecc.).
Inoltre alla fine del percorso formativo viene attivata con gli insegnanti una valutazione dialogica in cui sono analizzate le criticità emerse e le soluzioni adottate per affrontarle. Vengono anche analizzati i punti di forza da trasferire negli anni successivi in nuove riprogettazioni o anche da esportare in altri territori.
L’elaborazione statistica dei questionari, la valutazione dialogica e la considerazione del materiale prodotto dai docenti e dai ragazzi permettono di valutare il grado di raggiungimento degli obiettivi e i meccanismi che hanno facilitato o ostacolato il loro raggiungimento.
Il risultato delle valutazione viene descritto in una relazione finale che viene inviata a ciascun insegnante, ai Dirigenti Scolastici, ai Dirigenti Ulss. La relazione viene inoltre resa disponibile attraverso la pubblicazione nel sito www.apandap.org.
12. COSTI E RISORSE
Ap&Ap è gratuito per le scuole aderenti.
Le risorse economiche sono a carico dell’AULSS 8 Berica che prevede uno specifico budget per il progetto all’interno del Fondo Sanitario con il quale vengono sostenuti i seguenti costi:
I formatori del Ser.D. svolgono l’attività progettuale all’interno dell’orario di lavoro.
Le risorse strumentali (PC, video proiettore, materiale audio-video, casse) sono già presenti presso la sede del Ser.D. e presso le sedi scolastiche dove viene svolta parte dell’attività.
Per la realizzazione del progetto vengono identificate le risorse presenti nelle scuole (Dirigenti e insegnanti referenti di educazione alla salute) con le quali collaborare per aspetti rilevanti per la realizzazione del progetto: dal coinvolgimento degli insegnanti, all’uso di aule e strumentazioni, all’inserimento di Ap&Ap nel Piano dell’Offerta formativa o in altre attività dell’Istituto Comprensivo.
Su richiesta dei singoli Comitati Genitori è possibile implementare un percorso formativo, un laboratoriale serale rivolto ai genitori. Tale percorso consta di cinque incontri: uno gestito da operatori Ser.D. e quattro da collaboratori esterni. Il costo è a carico delle famiglie e/o di altri soggetti del territorio.
13. MODALITÀ DI ADESIONE
Ap&Ap viene proposto alle scuole del territorio in modo coordinato all’interno dell’offerta aziendale nell’ambito della promozione della salute.
Sono esplicitati alcuni prerequisiti per l’adesione al progetto da parte degli insegnanti che si confermano come particolarmente importanti:
E’ opportuno prevedere l’iscrizione di almeno 3-4 insegnanti per scuola per l’applicazione del progetto in almeno 2-3 classi, così da garantire confronto e sostegno.
Va inoltre considerata la territorialità e la presenza/assenza di progettualità simili.
Le scuole aderenti sono invitate a compilare e inoltrare la scheda di adesione predisposta entro il mese di settembre di ogni anno scolastico.
Segue un fase di contatto e confronto nel mese di ottobre per concordare gli aspetti organizzativi, in particolare la formazione rivolta agli insegnanti.
14. RIFLESSIONI CONCLUSIVE
All’interno di un panorama di offerte formative e progettuali rivolte alla realtà scolastica che comincia ad interessarsi sempre più allo sviluppo delle life skills, come sintesi della progettualità descritta in questo documento si evidenziano alcuni elementi di valore:
Grazie al progetto Ap&Ap il Ser.D. di Vicenza accompagna l’avventura educativa di numerosi insegnanti degli Istituti Comprensivi del territorio con un’esperienza ormai decennale, che ha permesso di accrescere competenze e di stimolare una costante ricerca di senso nella contemporaneità, accompagnando e sostenendo la crescita degli adolescenti.
[1] L’utilizzo di metodologie attive e legate alla contemporaneità dei ragazzi, come la Media Education, oltre a favorire la partecipazione e il protagonismo dei ragazzi, offre l’opportunità anche gli insegnanti di sperimentare tecniche alternative alla didattica frontale. I formatori del progetto hanno approfondito negli anni gli aspetti metodologici della Media Education anche grazie all’apporto di un consulente esperto, il dott. Michele Marangi.
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